Le dorsalgie o le lombalgie d’origine viscerale rappresentano spesso dei casi clinici isolati; delle vere e proprie “storie di caccia”, dove la diagnosi è stata confermata solo grazie alla scoperta e al relativo trattamento di una affezione viscerale, con conseguente scomparsa della rachialgia.
Un dolore dorsale o lombare acuto permanente o intermittente, dall’esordio immediato o progressivo, che sopraggiunge di notte ma anche di giorno,che si aggrava o no con i movimenti, che si può calmare anche con il riposo, o con l’assunzione di antalgici o di antinfiammatori, può essere un dolore d’origine meccanica riflessa, ma può spesso rappresentare il segno di una patologia loco-regionale, che non ha niente di “benigno”.
Spesso la clinica ritrova dei dolori segmentari o pluri-segmentari vertebrali che evocano, con l’evidenziazione dei segni segmentari descritti dal Prof.Robert Maigne , un Disturbo Doloroso Intervertebrale Minore (DDIM);succede anche che una manipolazione vertebrale può far sparire temporaneamente i sintomi dolorosi rachidei, ma mai in modo netto; il dolore si allevia ma non scompare del tutto.
In questi casi,bisogna allora ricordarsi che insistere con i trattamenti manipolativi può far ritardare una diagnosi.
Quindi, una rachialgia, anche localizzata, anche con segni di sofferenza segmentaria presenti,senza che sia stata evidenziata una chiara causa vertebrale e che sia recidivante e ribelle ai trattamenti antalgici ed antinfiammatori, può essere rivelatrice di una patologia viscerale sottostante.